La Nostra Proposta alla Spending Review (testo di Antonio Pattano)

Nel momento in cui il governo chiedeva ai cittadini di inviare le loro proposte per la “spending review” (tagli della spesa pubblica), ecco il testo inviato dal nostro capo-progetto “politici” Antonio Pattano, che vi invio solo oggi dopo aver ottenuto gli avvisi di “ricevimento” da parte dei destinatari.

Vogliate notare, all’ultimo punto, l’11,  la nota critica all’iniziativa. Segue testo.

1. ————————————————————————————-

Oggetto: Tagliare i rami secchi e non crearne altri

Amministrare è un servizo, non un vitalizio. Chiudere gli Enti e in genere le strutture inutili e limitare il numero delle “poltrone”. Resta certamente il personale dipendente (e spero produttivo) da risistemare ma si elimina il costo delle strutture dismesse.

Utilizzare i parlamentari (credo qualificati e oggi in numero eccessivo) in quanto già retribuiti, per evitare costose consulenze e incarichi esterni. Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

2. ————————————————————————————-

Oggetto: Ottimizzare la mappa delle Amministrazioni

Obbligando da subito:

1) L’accorpamento dei comuni con meno di 10.000residenti;

2) L’accorpamento delle provincie più piccole in quelle di provenienza e pianificandone a breve (tre-quattro anni) l’eliminazione (c’è già troppa struttura di governo)

3) La formazione di consorzi tra comuni e regioni per la gestione dei servizi con effettiva riduzione dei costi e miglioramento della qualità

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

3. ————————————————————————————–

Oggetto: Responsabilità Amministrativa

Obbligo di rendicontazione pubblica degli Amministratori alla cittadinanza con presentazione dei bilanci previsionali e relativi consuntivi annuali e con possibilità di intervento dei cittadini amministrati (Bilancio partecipativo effettivo). Accessibilità della documentazione contabile a commissioni civiche costituite dai cittadini in occasione di contestazioni.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

4. ————————————————————————————–

Oggetto: Favorire la meritocrazia

Attivare all’interno della stessa Amministrazione meccanismi che premino le risorse capaci di realizzare efficienza e razionalità e capaci di eliminare inefficienze e sperperi nelle attività e nei processi propri della struttura. Meccanismi che siano indipendenti dalla gerarchia e che consentano valutazioni il più possibile oggettive come avviene in buona parte nelle strutture medio-piccole private. Spesso i grandi risparmi si ottengono anche tagliando innumerevoli piccoli sperperi.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

5. —————————————————————————————

Oggetto: Equità contrattuale da subito

Attuazione immediata del tetto di retribuzione dell’Alta Direzione. Enormi divari retributivi tra dipendenti, dirigenti preposti e alto management dissuadono i dipendenti a “darsi da fare” per migliorare i processi, ridurre le inefficienze e gli sprechi invogliandoli di contro al menefreghismo e all’assenteismo, a danno ovviamente della collaborazione che si sta cercando di riattivare.

In particolare si ricorda l’anomalia delle esose somme spesso contrattualmente dovute, quale “buonuscita” anche nei casi di sofferenza delle strutture amministrate. Al riguardo va ricordato che difficilmente una struttura collassa per colpa della “manovalanza”.

Non intervenire con urgenza può vanificare ogni sforzo di risanamento.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

6. ————————————————————————————

Oggetto: Giustificare le consulenze

Obbligare la verifica delle effettive capacità interne alla struttura prima di ricorrere alle costose consulenze. Non si deve ricorre a consulenze per “giustificare delle scelte” sfuggendo a proprie responsabilità.

Obbligare l’Amministratore a giustificare ogni volta la scelta del ricorso alla consulenza e a renderne conto pubblicamente.

In molti casi la mancanza di capacità interne alla struttura è dovuta a insufficiente valutazione nella selezione delle collaborazioni.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

7. ————————————————————————————

Oggetto: Penalizzare le “opere incompiute”

Sanzionare l’incompiuto! Troppe sono le opere pensate, deliberate e inizate ma lasciate lì, incompiute a dimostrazione visibilmente lo sperpero di denaro pubblico e i costi aggiuntivi derivanti nei casi di successiva riconversione della destinazione.

Individuare le responsabilità e recuperare i danni.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

8. ————————————————————————————

Oggetto: Valutazione e delibera di spesa

Una prassi in uso pare quella di sottovalutare i costi a preventivo per pervenire alla delibera di esecuzione o di assegnazione dei lavori. Poi in corso d’opera mirabili “eccezioni” che fanno lievitare il costo fino a quello che in realtà doveva essere correttamente preventivato (e forse, spesso, di più).

Occorre modificare il sistema di offerta/appalto/preventivo obbligando divieti di sforamenti di sorta e che da una parte impediscano all’Amministratore di pagare oltre il preventivato e dall’altra rendano cosciente l’offerente che non potrà ottenere più di quanto pattuito.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

9. ————————————————————————————–

Oggetto: Utilizzo improprio delle risorse pubbliche

Il danneggiato è ovviamente il cittadino! Ma di norma il cittadino non è mai chiamato in causa come parte lesa. Si va dall’utilizzo dei mezzi messi a disposizione dell’Amministrazione (auto, telefoni, spazi, strutture …) dall’utilizzo improprio del personale dipendente o collaboratore (sistemazione del giardino della propria abitazione piuttosto che della tubatura o dell’impianto elettrico …) ai più appetibili soldi (appropri,mazzette, favori a associazioni di parte, …). Non si giustificano ritardi o protezioni di sorta quale “l’autorizzazione a procedere”.

L’incarico pubblico va immediatamente sospeso venendo meno un elemento fondamentale: la fiducia.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

10. ————————————————————————————-

Oggetto: Capitalizzare a beneficio della riduzione del debito

Realizzare liquidità con la cessione degli immobili inutilizzati allo scopo di ridurre il debito pubblico e quindi l’emissione di titoli di Stato. Il tutto come succede nelle normali famiglie quando diventa necessario “tirare la cinghia”. Non ha senso mantenere strutture inutilizzate e pretendere altri soldi dai soliti cittadini che purtroppo hanno problemi anche gravi e nessuno che li aiuta a risolverli.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

11. ————————————————————————————

Oggetto: Il buon esempio del CAPOFAMIGLIA

Gli associati di ETICASEMPRE, dopo aver dedicato gratuitamente in proprio e attraverso l’Associazione, del lavoro sul tema proposto, vuole esprimere qualche dubbio sull’iniziativa, anche se l’argomento è escluso dalla consultazione.

Non è piacevole nè incentivante assistere al penoso e continuo rinvio della riduzione dei costi nel vertice della macchina Amministrativa. Si parla troppo di emolumenti, di privilegi, di numero dei parlamentari, di finanziamento ai partiti e via dicendo ma non si vede nulla di sostanziale.

Qualcuno di voi afferma insignificanti tali interventi, ma i grossi capitali son fatti di tanti centesimi messi insieme e, consentitemi, tante sane famiglie hanno allevato i propri figli con l’esempio più che con le parole.

Ora, nonostante la riconosciuta capacità dei nuovi e antichi preposti alla conduzione del paese si chiede ai cittadini di proporre interventi atti a ridurre le spese dell’Amministrazione Pubblica. Difficilmente crediamo che tra queste proposte si possa trovare qualcosa di nuovo o qualche soluzione magica che risolva, anche se speriamo.

Quindi ci chiediamo se questa prassi non sia semplicemente finalizzata a “giustificare” le soluzioni che saranno prese scaricandone l’impopolarità sul cittadino, oppure se si voglia in qualche modo pubblicizzare le difficoltà attuative di certe scelte.

A nostro avviso è più probabile la prima.

Comunque buon lavoro.

Grazie per l’attenzione.

Antonio PATTANO – ETICASEMPRE

Comments

  1. Milvia Borella says:

    Quello che dice Pattano è quello che vorremmo TUTTI! Ma cosa stiamo facendo affinchè cambino le cose e cambino …in fretta? Niente ! Stiamo tutti parlando parlando, lamentandoci di quello che ci succede e…il professore va avanti con le sue disastrose decisioni. Il fatto successo a Brindisi è stato appositamente studiato per spostare la nostra attenzione, non ci avete pensato? Non ne possiamo più. La gente continua a suicidarsi e a quelli non interessa niente! Dobbiamo andare davanti al Governo e PRETENDERE di avere subito le leggi per realizzare quanto propone Pattano. Basta parlare e non fare niente: dobbiamo agire immediatamente! Studiate come fare e sarò dei vostri.

  2. è senza dubbio il pensiero di tutti gli italiani onesti.grazie e buon lavoro

  3. Francesca Nava says:

    Interessante e puntuale, il lavoro di Antonio. Complimenti. Siccome però sono una dei tanti arrabbiati italiani, direi di rimarcare nel punto 7 che LE RESPOSABILITà NON DEVONO RICADERE SEMPRE E SOLO SULLO STATO (CIOè SOLO SU QUELLI CHE PAGANO LE TASSE), MA SOPRATTUTTO SUGLI INDIVIDUI CHE HANNO AGITO SCORRETTAMENTE, PER INCOMPETENZA O DISONESTà NON FA DIFFERENZA: SI CERCHINO UN ALTRO MESTIERE (POSSIBILMENTE ONESTO) E PAGHINO I DEBITI CHE HANNO ACCUMULATO.

  4. giuseppe lorenzi says:

    Sono molto deluso da questa iniziativa! Mi sembra più un trattato di etica applicata, fuori dal momento drammatico che stiamo vivendo: qui c’è bisogno di indicazioni precise, decise e univoche e di immediata applicazione. Esempio: far lavorare i bidelli nelle scuole e non spendere per gli appalti delle pulizie ….
    Scusate la brutalità, ma il momento a mio avviso la richiede.

    • Scusa se difendo Antonio, ma è perchè la penso come lui. In un documento così, soprattutto di certo obiettivo demagogico, Antonio non ha voluto entrare troppo nei dettagli. Grazie, però, per averci fatto conoscere il tuo pensiero. Un abbraccio.

    • Luciano Garilli says:

      Ciao Giuseppe, ciao Gigliola, credo che la valutazione più corretta sia nel mezzo, mi spiego: Giuseppe, ammettendolo, è stato un po’ brutaletto, ma in linea di principio sono d’accordo con lui, denunciare di meno e fare (o far fare di più); d’altro canto Antonio credo sia uno dei più attivi del gruppo e bisogna dargliene atto. Sia lui che noi, nella posizione in cui siamo, non possiamo fare altro che denunciare o tuttalpiù proporre, ma non possiamo certo prendere iniziative “esecutive”; per usare il tuo esempio, Giuseppe, non siamo noi che possiamo revocare il contratto d’appalto e tantomeno far sgobbare di più il bidello; possiamo solo sottolineare come faremmo noi se fossimo nella stanza dei bottoni. Detto ciò meno parole e più fatti è la formula giusta per uscire dal momento drammatico. Chissà, forse un confronto sereno ma diretto con coloro che nella stanza dei bottoni ci sono veramente potrebbe incoraggiarli ad essere più incisivi? Forse si, ma speriamo che interpretino bene il concetto di incisività, dove hanno voluto lo sono stati… anche troppo… Buon lavoro a tutti

      • Carissimi,
        credo anch’io che prima di tutto sia davvero inutile entrare così in dettaglio, (vedi bidelli), ma soprattutto che PRIMA DI TUTTO SI DEBBA ESSER INFORMATI delle situazioni e smetterla di parlare per stereotipi o contro “categorie”: i bidelli fanno pulizie nelle scuole statali da anni e se ci si informa correttamente, sono stati anche qui applicati tagli che mettono a rischio il livello di pulizie e di sorveglianza nelle scuole. Sono ben altre le situazioni urgenti da tagliare e controllare, la scuola a ogni lvello è ridotta a”macchina che deve procedere al limite”, senza più stima, valorizzazione di un sistema che dovrebbe promuovere la cultura del nostro paese, e senza questa……….

    • Antonio PATTANO says:

      I suggerimenti sono destinati a “gente del mestiere” che credo sappia leggere attentamente nella sintesi della proposta. E’ inutile suggerire “in dettaglio” poichè non basterebbe il tempo a disposizione per lo sfoglio delle proposte. Il tuo concetto giuseppe è contenuto in ciò che ritieni “un trattato di demagogia”. Da una parte al punto 9 si raccomanda di evitare usi impropri di risorse a disposizione (non tieni lì un bidello a girarsi i pollici …) e dall’altra al punto 6 vanno valutate le effettive capacità interne alla struttura prima di usarne altre, esterne e soprattutto il ricorso va giustificato rendendone pubblicamente conto. Vedi Giuseppe, ho avuto occasione di partecipare a questi “rendere pubblicamente conto” e devo dirti che stante la grande pubblicizzazione non ho mai visto la presenza di un solo cittadino tra quelli che poi si lamentano. Quindi è importante loa partecipazione del cittadino altrimenti tutto cade e va avanti come ora.

  5. Ivano Fontana says:

    Ottimo lavoro,
    con chiarezza e sintesi ha espresso il pensiere di moltissimi italiani.
    Lo farei diventare un “Codice Comportamentale” da sottoporre a chi intende candidarsi per le prossime elezioni.
    IO VOTERO SOLO UNA PERSONA (o una corrente) CHE SOTTOSCRIVERA’ IL CODICE COMPORTAMENTALE.
    Bisogna renderlo “più” pubblico (a cittadini e politici) perchè la maggior parte degli Italiani ne venga a conoscenza.
    Che ne dite di un’altra pagina di quotidiano?
    Ho già avuto modo di dire che IO CI STO se bisogna partecipare alle spese.
    Sicuramenti moltissimi altri non si tireranno indietro!
    Continuate così.
    Cordialmente
    Ivano Fontana

  6. Luigi Pennè says:

    E’ tutto in perfetto , ottimo inizio dalle piccole cose a volte ne nascondono delle grandi 1

  7. Sono d’accordo su tutta la linea.Qualche punto è un po’ deboluccio, ad es.
    -“favorire la meritocrazia” – sono circa vent’anni che lo sento dire; poi fanno carriera solo i raccomandati.Ci vorrebbe qualcosa di più della semplice enunciazione.
    -“giustificare le consulenze”- se un politico vuole dare una consulenza “farlocca” di giustificazioni ne trova mille, una migliore dell’altra.
    In sostanza: bene ma non fermiamoci qui.
    Buon lavoro
    Renzo

  8. marco giovanni carle says:

    Penso sia facile la seconda.

  9. Mauro Boni says:

    Voglio inviare al Presidente del Consiglio, ma i diretti interessati sono i leaders politici, una mia personale promessa: Nel caso non ci sia una totale rinuncia al finanziamento pubblico ai partiti, nel caso non si attui entro giugno una riduzione del numero dei parlamentari, nel caso entro la stessa scadenza non ci sia una esclusione totale di famigliari e assimilati degli onorevoli, dai trattamenti privilegiati riguardo la “salute” dei predetti, alle prossime consultazioni mi presenterò al seggio e, come mio diritto di elettore, rifiuterò la scheda elettorale. Mauro Boni, Sovizzo (Vicenza).

    • Caro Mauro, io l’ho fatto per due anni. La mia scheda è finita nelle “invalidate”, e quindi, sottolineo malignamente “a disposizione”. E’ possibile che oggi sia cambiato qualcosa. In questo caso… ti dirò.

  10. GRAZIE, a leggervi mi sembra si possa confidare in un meglio per tutti
    laura

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